Il cannabigerolo, o CBG, è un composto non psicoattivo non inserito nella Convenzione delle sostanze psicotrope stipulata a Vienna nel 1971.
Si tratta di un cannabinoide che funziona come base per molti altri composti prodotti dalle piante di cannabis, in quanto è una molecola primitiva che ha la capacità di trasformarsi in altre cellule attraverso un processo biochimico.
L’unico limite del CBG è che, a differenza di altre componenti, è contenuto nella cannabis in misura minore, e dunque per estrarne una quantità sufficiente all’applicazione terapeutica c’è bisogno dell’impiego di numerose piante.
Le ricerche hanno dimostrato gli effetti benefici del CBG sulla salute in moltissime aree terapeutiche:
- Glaucoma: il cannabigerolo contribuisce a ridurre la pressione intraoculare aumentando il drenaggio nell’occhio
- Malattie infiammatorie edintestinali: il CBG ha proprietà anti-infiammatorie benefiche per patologie intestinali come il morbo di Crohn
- Ansia e stress: il cannabigerolo è in grado di inibire il neurotrasmettitore GABA, diminuendo lo stato di ansia e la tensione muscolare
- Psoriasi e malattie della pelle: il CBG riesce a inibire la proliferazione dei cheratinociti, con effetti antieritematosi e analgesici
- Infiammazioni della vescica: in particolare per la riduzione delle contrazioni
- Tumore: la molecola del cannabigerolo risulta essere citotossica, specie per i casi di tumore alla prostata, al colon, al seno e alla pelle
Inoltre, il CBG risulta possedere delle proprietà antifungine e antimicrobiche.
L’impiego associato del CBD e CBG si è dimostrato utile anche per combattere la depressione, in sinergia anche con altri terpenoidi come la melissa o la lavanda.